Certe mattine il risveglio è pesante, qualcosa ti trattiene giù. A te sembra stanchezza, ti dici che non hai riposato bene, speri non sia influenza, ti giuri che stasera andrai a letto prima e poi ti alzi. Un passaggio alla volta. Ti siedi a bordo letto, cerchi le pantofole coi piedi.
Poi ti alzi e ti lasci rapire dai tuoi rituali: doccia, guardaroba, colazione, notifiche di whatssapp, figli, scuola, lavoro, email, capi, clienti, colleghi, macchinetta del caffè, riunioni, mensa, figli, parcheggio, spesa, lavatrice, pulizie, asciugatrice, cena, figli, Netflix…
Ma se potessi restare ancora un po’ in silenzio sul letto, nella tua bolla intima, potresti vedere meglio di cosa potrebbe essere fatto quel peso che ti trattiene.
A volte a rendere così faticoso il passaggio dal sonno alla vita desta è un grumo di scelte compiute assecondando il veloce flusso della vita. Decisioni influenzate dal tuo ambiente sociale, dalle credenze che hai sempre pensato vere. Un groviglio di “NO” e di “ASPETTA UN MOMENTO” che avresti voluto dire, ma che non hai potuto. E che ora sono tutti qui, a spingerti giù. Condizioneranno la tua giornata, e quella dopo, e quella dopo ancora.
È stato scritto che i sogni aiutano a fare pulizia, a togliere qualche crosta, a rimuovere quelle cose difficili da accettare. Forse anche per questo vorresti tornare a dormire e vivere là, dove tutto è più lento. O meglio, dove tutto è solo tuo. Attendi le ferie e ti accontenti di quei rari momenti di soddisfazione che ti fanno dire “non è poi così male” e ti portano a pensare che “forse il problema sono io…”, in fondo stai bene, “c’è chi sta peggio”.
Attorno a te ci sono persone che comprendono la tua inquietudine perché la vivono o l’hanno vissuta. Altre persone, invece, fanno leva sulle tue emozioni per ottenere da te devozione e fedeltà, stimolando i tuoi sensi di colpa e alimentando la tua paura al cambiamento.
Non riesci a staccarti da costoro così come fatichi a staccarti dal letto.
Poi un giorno qualcuno ti ascolta e ti lascia parlare. Ti ascolta mentre tu, sì proprio tu, descrivi alternative possibili. Alla tua portata. Così scopri che c’è un modo per essere quello che vorresti essere o, almeno, per stare meglio. Ti lasci andare e ti appare chiaro cosa devi fare: decidere e agire.